Un’ordinaria Domenica ( Sabato) di follia Genoana in Scozia
“Tobia dai, su, scrivi un post per il blog che dobbiamo iniziarlo. Eddai su, con tutte le cazzate che scrivi su Whatsapp e Facebook tutto il giorno vuoi dirmi che non hai cinque minuti di tempo per scrivere due righe? Vuoi dirimi che non hai nulla da dire oggi? Ma se è da sta mattina che dici cagate su cagate.“
Ecco più o meno è andata così sta mattina quando Stefano mi ha chiesto di scrivere un post su questo nuovo spazio da coltivare. Vabbè, diciamo la verità, Stefano mi ha chiesto gentilmente di scrivere un post, il resto è tutto frutto della mia mente malata e ormai irrecuperabile…
La verità è che è l’1 di notte, sono a letto e non riesco a dormire. ( grazie mille Stefano). Sto pensando a cosa scrivere, di quale tema non scontato potrei scrivere, ma soprattutto che obiettivo mi voglio porre.
Siccome siamo già ben oltre l’intro è ancora non ho dato risposta a questo mio viaggio mentale ( nel mentre ho riempito qualche paragrafo che fa comunque vedere che mi son pure sbattuto), inizierei a scrivere l’articolo e vediamo dove va la penn..ehm, tastiera.
Oggi vi voglio raccontare del mio match day. Ovvero del giorno della partita di un Genoano che vive in Scozia, lavora in un negozio aperto il weekend (quindi durante le partite) e fa parte di almeno una decina di gruppi Whatsapp sul Grifone che durante la gara pullulano delle più lucide analisi tattiche o delle più lucenti bestemmie. A seconda del momento.
Ma andiamo con ordine. È Sabato ( ma fingiamo che sia Domenica che è più romantico). Nel 99% dei casi riesco a organizzarmi per avere il giorno libero dal lavoro e in quel caso, il riuscire a guardare la partita è tutto un travaglio di persuasione misto a negoziazione ed offerta dei favori più disparati alla povera Claudia, mia moglie.
Il Genoa gioca alle 14 Uk time e quindi bisogna svegliarsi già con un piano d’azione in testa. Piano che metta al centro la possibilità di vedere la partita senza nessun tipo di rottura di coglioni esterna per almeno i 90’ di gioco.
E allora si punta la sveglia presto per preparare la colazione alla povera Claudia ( si, era Claudia prima di conoscermi, è diventata povera dopo il matrimonio). Questo mi darà modo di raccogliere 10 punti partita.
Subito dopo la colazione si esce, fuori di casa a far compere. Al supermercato è tutto un mix di attenzioni, carinerie al limite dell’ imbarazzante. Arrivo a dire cose tipo: “ ma si amore, non ti preoccupare. Se ritieni sia giusto spendere £10 per uno yogurt dalle presunte proprietà magiche fai pure”. E altre belinate del genere. ( altri 20/30 punti partita accumulati).
Gli obiettivi sono molteplici: far la spesa in modo divertente, romantico e rilassante, ma soprattutto rapido e veloce perché alle 11 devo essere già a casa che ho la scimmia di Genoa addosso e inizio a vedere spazi per triangolare tra le isole del supermercato.
I segni evidenti dell’ansia pre-gara iniziano a farsi più gravi quando, uscendo dal parcheggio del supermarket, do botte di doriano a ogni scozzese nel giro di un miglio, solo perché han osato farmi aspettare in coda per più di 1 minuto.
Eh Coda, chissà se giocherà oggi. Porca miseria a che cazzo di ora escono le formazioni?!?
Nel mentre ovviamente converso disinvolto con la povera Claudia del più e del meno facendo il brillante e non dando minimamente a vedere che in realtà sto morendo dentro già alle 11.30.
L’arrivo a casa prevede una povera Claudia dedita ad aprire la porta, mentre io mi camallo le 200 buste della spesa dentro casa, invocando ai santi nella mia testa ma allo stesso tempo sperando che Aramu si camalli la squadra sulle spalle come io faccio ora con la spesa. (camallaggio borse 10 punti partita).
Ore 12.30 Il pranzo? Ma ovviamente mi offro e lo preparo io. (20 punti partita) E ci mancherebbe altro, ormai sono totalmente azzerbinato, tutto quello che vuoi, povera Claudia, ma alle 2 io guardo la partita.
Ai fornelli deve esser qualcosa di rapido, una pasta al pesto, un paciugo di verdure e pollo che qualcuno ha avuto il coraggio di chiamare stir-fry cinese. Insomma, ormai sono totalmente andato, quel che esce esce, tanto non ho fame; sono uscite le formazioni.
Le chats esplodono, tra esimi filosofi che con sofismi degni di Socrate spiegano perché il mister ha sbagliato l’11 iniziale, tra novelli Aristotele che invece controbattono, altri che si limitano a un Forza ragazzi… insomma, sudore a mille, ansia, palpitazioni. Faccio schifo.
Accumulati ben 70/80 punti partita direi che ci siamo, mi son guadagnato il privilegio di esser ignorato da mia moglie per 90 minuti. Povera donna.
Finito il turpiloquio pre partita, si parte, sul minuscolo schermo del mio cellulare seguo le gesta del Grifone, intervallato da una notifica di tizio, un’altra di caio. E così via. Arrivato al 45’ ho la maglia zuppa di sudore e i crampi al cervello.
Breve sosta pipì e via col secondo tempo. La trama la conoscete.
Finita la gara, la povera Claudia, disillusa, si avvicina senza aver minimamente calcolato che il bello viene ora!
Eh già perché ora seguiranno i commenti post partita nella chat con tanto di auricolare tattico ad ascoltare la radio.
Insomma una full immersion rossoblu di qualche ora alla quale ormai non riesco più a rinunciare. Qualcosa di impensabile anni fa e di straordinario se si tiene in considerazione che a migliaia di km di distanza dal Genoa, esiste una community internazionale che, invece che cercare la soluzione ai problemi del mondo, disquisisce di Genoa come se fosse un fatto di vita o di morte. Da Malta alla Florida. Dalla Spagna alla Thailandia e così via… un mondo intero al seguito di una squadra con più sfighe accumulate che trofei.
E se questa non è già una vittoria, allora forse non so cosa voglia dire vincere… ah già, son Genoano.
Tobia Salvai
membro del Genoa Club UK
ospite di GSR e La Lanterna
conduttore di "GSR in Italia" e "Triple Whistle"
https://genoanisiresta.blogspot.com/p/i-nostri-podcasts.html
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