Maciniamo km, la trasferta a Cosenza del Genoa Club UK


Venerdì sera, dopo bevute a pub sul fiume ad Hammersmith (tramonto stupendo, forse di buon auspicio) mi ritrovo di fronte a casa di Andrea a West Kensington - dobbiamo partire a breve in macchina per cominciare ufficialmente la trasferta. 

Andre mi apre la porta, mi guarda  e dice che belin è venerdì e suggerisce di andare al pub (e son due, altri giri), adrenalina ma non ancora in clima partita. Risultato: a letto a mezzanotte a mezza, sveglia alle 3.20 ma va bene così, quando c'è di mezzo qualcosa di sublime e il Genoa lo è non importa dormire poco o niente. 

Prima cosa appena apro gli occhi è mandar ennesimo messaggio all'amico 'Cuba', "non dimenticare lo striscione belin ….!". 

Caffè rapido e via in macchina, pronti per andar a prender Luca a Ealing e recarci all' aeroporto di Londra Stansted, sempre in contatto con gli altri 5 guidati da Euge da Canary Wharf. Li incontreremo a controlli bagagli. 

L'altro membro del gruppo, Michael, è già in Calabria, continua a mandare messaggi, è su di giri (come noi) e verrà a 'prenderci' ad aeroporto di Lamezia. 

Scambio messaggi con Emanuele dei Grifoni Bruxelles in viaggio dal Belgio e con altro grandissimo in viaggio da Zena (amico del nostro Tobia di Edimburgo). 

Ci giungono voci di gente in viaggio con pullmini, treno e macchine. Siamo tutti gasati e in fibrillazione. L'idea è di ritrovarsi con i ragazzi di Bruxelles e gli altri amici all'ingresso del Marulla o da qualche parte prima se ce la si fa. 

Scrivo ora mentre mancano pochi minuti ad atterraggio, guardo fuori a sinistra e vedo un bel sole e mare. Mi giro a destra e Cuba ha di nuovo chiuso gli occhi, occhiali da sole, cappuccio, beato, io invece avrò dormito si e no 10 minuti. Anche gli altri, scoprirò dopo, han dormito alla grande. 

Arriviamo, e dopo attesa di ben 40 minuti di coda tortuosa al controllo passaporti, usciamo ed




ecco Michael ad attenderci fuori dal gate (era partito due giorni prima), abbracci e racconti sui primi Genoani già visti da lui un po' ovunque. E sul fatto che abbia mangiato focaccia genovese e trofie al pesto… in Calabria, ridiamo noi, ma come, Michael!? 

Usciamo dall'aeroporto e vediamo dozzine di adesivi del Genoa, ci sentiamo a casa. 

Andiamo a noleggiare due macchine, siamo in 9, foto di rito. Intanto io rimango in contatto con i Grifoni Bruxelles e l'altro figlio della Nord. Via in autostrada dove dopo un po' leggiamo grandi insegne elettroniche: "tifosi Genoani uscita Cosenza Nord", ergo la polizia ha capito che saremo tanti…  Noi comunque usciamo invece a Cosenza centro, mi sembra logico. 

Abbiamo addosso materiale del Genoa Club UK al momento, Michael ha indosso la prima maglia (dell'anno scorso), "belin Michael ora ti vedono e ci fermano ", infatti, puntualmente, subito notati  dalla polizia, paletta e discorsino: "ragazzi fate la rotonda e rientrate in autostrada e uscite a Cosenza Nord". Rispondiamo di sì ma non lo facciamo, ci imbottigliamo nel traffico e dopo breve ci fermiamo, posteggiamo, e andiamo al primo bar (niente di che ma i proprietari fan di tutto per farci entrare, baretto vuoto, ma giù di birre e panino, Luca il presidente ha una fame da …Grifone). 

Cominciamo a vedere un sacco di Genoani, saluti e sorrisi con tutti, sembra di esser a Manin o in fondo a scalinata Montaldo. 

Ci incamminiamo verso lo stadio (20 minuti a piedi), altro bar, stavolta stracolmo dei nostri e un bel po' di cosentini… ci fermiamo, fiumi di birra, cosentini ci offrono a più riprese giri, e giù altro alcool, degustando anche prelibatezze locali, e via coi cori sempre più forti, incluso un chi non salta è giallo rosso, che ci sta bene vista la straordinaria accoglienza di questa gente. 



Qualche faccia conosciuta (di Castelletto) e altre foto di rito da mandare ad amici in UK, a Genova, e nel mondo! 

È l'una e suggerisco ai ragazzi di metterci in movimento, mi dicono di star tranquillo, che c'è tempo, "ma belin dobbiamo metter lo striscione dai!", ribatto io. 

Il tempo di trovare un'asta per una nostra bandiera (ad una bancarella cosentina) ed entriamo allo stadio. Ad alcuni non funge il codice a barre, a me sì, forse reggo la birra meglio. Arriviamo in curva, e in effetti son già quasi tutti dentro  coi loro striscioni piazzati. 

Ci raggiungono i grandissimi ragazzi  di Bruxelles, abbracci e saluti e facciamo foto stupenda con gli striscioni, nostro e loro. A breve questo nostro striscione campeggerà al Ferraris per tutte le partite (ne abbiamo fatto un altro splendido grazie a Spensley che terremo nella nostra sede e porteremo in trasferte), come campeggerà quello fantastico di Genoani...si resta. 

Grandi cori, un pò tesi ma manco tanto. L'altro amico della Nord arriverà a incontrarci nell'intervallo, discorsi fraterni e altre bellissime foto di rito con lui.  

Un gran piacere conoscere questi compagni d'avventura dal vivo. 

Appare anche uno splendido striscione di benvenuto da parte dei cosentini. E noi facciamo partire molti cori per loro. 

Gran caldo, in molti si tolgono la maglia, io no, ho ora indosso la nostra seconda maglia di quest'anno, è stupenda e me lo continuano a ripeter tutti (belin mi compro anche la prima tra poco). 

Cantiamo, sbandieriamo, ci agitiamo tra azioni del Vecchio Balordo, esultanze per rigore, incazzatura per espulsione e poi grande goal di Strootman e assurdo rigore per loro, ma continuiamo a cantare come sempre tutta la partita. È così che deve essere. Ci passiamo la bandiera da sventolare tra di noi. Purtroppo dopo qualche azione concitata la sbatto forte un paio di volte e si spezza (in parte) ma continuiamo a sventolare fino alla fine e oltre, come sempre. 

Tutto il settore è molto colorato, gran sventolio e vociare. I ragazzi locali diranno a più riprese che abbiamo dato un grande spettacolo (i migliori a Cosenza dice uno, ma sembra che in tutte le trasferte succeda!) 

Un pò di paura che l' arbitro possa rovinare la festa dopo una partita davvero senza storia... E sei minuti di recupero, ma come?! Passano i secondi, cuore in gola ma finalmente triplice fischio e urla e abbracci di gioia. 

Portiano a casa la vittoria grazie alla freddezza sul rigore e uno splendido goal. Per non parlare della solita compattezza in fase difensiva col Cosenza quasi mai pericoloso se non con un tiro ad inizio partita. E nonostante un arbitro un pò originale. 

I ragazzi di Bruxelles e gli altri amici vengono di nuovo da noi per altre foto e ci ripromettiamo di trovarci a Genova o in altre trasferte. 

La squadra viene sotto il settore, alcuni lanciano maglia, Strootman fa un gesto a qualcuno come dire "belin mica posso lanciare anche le miande", non ha quasi più nulla addosso. 

Spettacolo, gran sorrisi, canti e volti distesi. 

Usciamo dello stadio e torniamo a quel bar, altri fiumi di birra e abbracci con  gli splendidi cosentini. E cori, anzi meno, perché i compagni di viaggio mi dicono giustamente di rispettare gli amici dopo una vittoria, e ci sta, ergo rimaniamo "sobri" al di là delle bevute e abbracci e decine di foto e video. 

Che dire, giornata di sole stupenda e gran vittoria! I nostri amici di Bruxelles restano a Cosenza una notte, molti ritornano a prendersi il treno, pullmini, e macchine per ritorno a Genova.  Noi del UK ci incanaliamo verso Tropea (abbiamo deciso eventualmente di stare una notte invece che tornare subito in serata come si era detto inizialmente), anzi ci dividiamo perché alcuni vanno a Pizzo Calabro.

Il resto delle ore in Calabria è ancora tanto sole e caldo (34 gradi), mare, spiaggia con i nostri colori in bella evidenza, compresi adesivi qui e là. Ci sta. 

Il tempo scorre e ripercorriamo mentalmente tutti i momenti di questa lunga trasferta, siamo contenti ed ebbri, felici del risultato, dell'accoglienza, entusiasti di noi e del settore, di aver incontrato tanta gente e di aver passato ore di passione per il Genoa. 

Davvero, entusiasmo e amore a mille. E tutti ci diciamo che questa esperienza è da ripeter presto... Bari a Natale? Pazzia ...ma chissà. 

È ora domenica sera, abbiamo raggiunto gli altri a Pizzo Calabro, ultimi aperitivi e prelibatezze locali e via verso aeroporto di Lamezia. 

Scrivo queste ultime righe su aereo di ritorno, sottofondo di uno che russa alla grande dietro, ma va bene cosi, va tutto benissimo. Anche al nostro Tommaso che gli sta seduto a fianco. In fondo abbiam vinto. 

Ed ora ho indosso la maglia polo blu del Genoa (eccezionale, quella di Blessin per intenderci, e anche di quella tutti mi dicono che è stupenda… compratela ragazzi!) 

Quanta gente ho sentito mentre passavamo un po' ovunque prima e dopo la partita "guarda, i Genoani!". E io a spiegare a un po' di turisti stranieri chi siamo e cosa facciamo lì. 

Credo che siamo davvero rispettati un po' ovunque, anche da chi si ritiene "nemico". Perché colorati, rumorosi e passionali. 


Maciniamo km, superiamo gli ostacoli, solo per te, Grifone alé. 


Alex Pugno

membro del Genoa Club UK

co-conduttore di "Triple Whistle"

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